E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche

E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche

Nell’intervista del 1967 a “The Paris Review” Jack Kerouac ricordava così l’origine del titolo: “Si chiama E gli ippopotami  si sono lessati nelle loro vasche. Gli ippopotami. Perché una sera io e Burroughs eravamo seduti in un bar e abbiamo sentito un annunciatore radiofonico che diceva”…e così gli egiziani hanno attaccato bla bla… e intanto allo zoo di Londra era scoppiato un incendio devastante, che poi è divampato nei campi e gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche! Buonanotte a tutti!”

Sono fortemente di parte quando parlo della Beat Generation perché mi ha sempre affascinata, emozionata nel bene e nel male quindi quando ho preso finalmente in mano questo libro, uno dei primi letti quest’anno, avevo grandi aspettative. Aspettative che non sono state minimamente deluse.

Lo stile beat all’inizio è come un pugno in faccia: non è facile da incassare, anzi ti lascia stordito, ma non puoi far altro che massaggiarti la guancia offesa e andare avanti.

Il romanzo narra della nota vicenda dell’assassinio di David Kammerer compiuto da Lucien Carr che è stato il punto d’arrivo e di partenza di tutte le vicende di questa banda di scrittori col mito di Rimbaud.

Burroughs e Kerouac sotto pseudonimi -rispettivamente Will Dennison e Mike Ryko-, narrano a capitoli alterni ciò che successe in modo quasi surreale, evanescente, forse nel tentativo di esorcizzare l’avvenimento, ma offrono anche uno spaccato crudo e diretto di quella che era la loro quotidianità, racchiusa nella cornice della New York dei primi anni ’40.

Ha visto la luce solo nel 2008, tre anni dopo la morte di Carr che aveva chiesto agli amici di non pubblicar niente della vicenda fintanto fosse rimasto in vita.

Merita la lettura anche la postfazione di James Grauerholz, esecutore testamentario di Burroughs nonché amico di Ginsberg, Kerouac e Carr(beato lui).

Ultima nota.

L’immagine di copertina che vedete nell’ultima edizione Adelphi(link diretto, prezzo 11€), è la locandina del film “Kill your darlings” diretto dal regista John Krokidas ed uscito nel 2013, che vede protagonisti due magnifici Daniel Radcliffe e Dane DeHaan. Il titolo, ripreso da una citazione di Faulker nella traduzione italiana si è trasformato ahimè in “Giovani ribelli“, ma traduzione nonsense a parte, io ne consiglio caldamente la visione.

 

 

 

Sabrina Turturro
sabrina.turturro@gmail.com

Sabrina Turturro | Bookish person. Photography and movie enthusiast. Art, travel and tv shows addicted. A dreamer. Instagram, Snapchat, Facebook: nebuladaphne nebuladaphne@gmail.com

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