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Art Will Save the Word

Nata di giovedì.

Sognatrice ed amante dell’Arte che essa sia su carta, tela o pellicola foto/cinematografica.

Sono pessimista, autoironica, sarcastica e spesso cinica. I peccati capitali che più mi rappresentano sono ira e accidia ed amo i gatti, che un po’ li racchiudono entrambi.

Fotografa più o meno autodidatta alla continua ricerca della luce perfetta e di sensazioni da fermare. Scrittrice incostante di storie, racconti e poesie spesso nate sui tovagliolini dei bar, dove spesso mi rifugio con alla mano cappuccino ed un buon libro.

Sono laureata in Lettere Moderne. Attualmente frequento un corso di scrittura per la comunicazione e per il web a Roma presso la casa editrice Minimum Fax.

 

Woody Allen ha detto: “ C’è sempre una luce infondo al tunnel. Speriamo non sia un treno”.

Lo spero anche io.

“La letteratura non è affatto un mestiere, ma una maledizione”. – Thomas Mann

Crediti

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frizzifrizzi.it – flickrweekr il giardino segreto

About Sabrina - credits

iso400.it – Monday Morning Special // 94

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organiconcrete.com – Flickr Selection 155

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atomsphotography.tumblr.com – Morning Light

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facebook.com/Fearography – Fearography exhibition

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thoughtfullymag.com – International Magazine

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Rizzoli
Rizzoli nacque nel 1929 come editore di riviste popolari, ma iniziò a pubblicare libri solo nel 1949 con la nascita della Biblioteca Universale Rizzoli, la BUR, che proponeva classici in edizione economica. Il primo libro pubblicato fu I promessi sposi. Non esisteva un logo: le copertine BUR erano tutte grigie e il carattere era il raffinato Bodoni. Nel 1952 la collana venne dichiarata di importanza mondiale dall’Unesco. La sua immagine grafica fu completamente ripensata nella prima metà degli anni Settanta dall’americano John Alcorn (che disegnò anche i titoli di Amarcord di Fellini): introdusse i colori, un richiamo forte al lettering e un logo BUR disegnato in stile neoliberty. Nel 1983 il logo venne rivisitato in chiave più razionale, fino alla versione attuale con la gamba della R allungata: richiamerebbe la doppia scala dell’atrio della storica sede Rizzoli in via Civitavecchia a Milano (ora via Rizzoli).
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