La corsa di Billy

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Sto pensando alle Olimpiadi, e la mia risposta: “Pensi in grande”.

 

Titolo: La corsa di Billy

Titolo originale: The Front Runner

Autore: Patricia Nell Warren

Casa Editrice: Fazi editore.

Pagine: 332

Costo: 18,50€ (omaggio casa editrice)

Traduzione di Silvia Nono.

Trama: A metà degli anni Settanta, l’allenatore Harlan Brown viene cacciato dalla prestigiosa Penn State University per sospetta omosessualità. Perde tutto – famiglia, lavoro, amici –, e trova rifugio dal suo passato e da se stesso in un piccolo college di New York, dove cerca di mascherare il proprio conflitto sessuale con un’esistenza il più spartana e conformista possibile. Si è fatto una promessa che ha intenzione di mantenere: non innamorarsi mai più di un uomo. Ma la sua vita viene nuovamente sconvolta quando tre giovani atleti si presentano nel suo ufficio: l’esuberante Vince Matti, il timido Jacques LaFont e il ventiduenne Billy Sive, un potenziale grande talento per i diecimila metri. Vittime a loro volta di discriminazione sessuale, non vogliono rinunciare ai propri sogni. L’uomo è profondamente diviso: se accetterà di allenarli, alimenterà i pettegolezzi su di lui, ma i tre hanno stoffa e questa potrebbe essere la sua ultima occasione di puntare in alto. Alla fine, poste condizioni ferree, accetta di prenderli sotto la sua ala. Harlan è subito affascinato dal talento di Billy e capisce che il ragazzo ha le qualità per partecipare alle Olimpiadi di Montréal del ’76. Quando, molto presto, la sua ammirazione si trasforma in una sensazione che non provava da anni, deve fare la scelta più difficile della sua vita: combattere i propri sentimenti o uscire allo scoperto e sfidare l’ultraconservatore establishment sportivo, rischiando di far sfumare per sempre il sogno olimpico dei tre ragazzi. Amore, passione e lotta politica si fondono così in un crescendo di tensione, fino all’esplosivo finale, giocato sullo spettacolare palcoscenico olimpico. Pubblicato per la prima volta nel 1974, La corsa di Billy è stato il primo romanzo gay a diventare subito un libro di culto, ottenendo un grandissimo successo internazionale.

 

Quando ho visto questo libro nel catalogo Fazi ho trovato la trama potenzialmente nelle mie corde per due motivi: non avevo mai letto di una storia d’amore omosessuale ed in più la sua cornice era l’atletica, mondo che mi ha sempre affascinata tantissimo.

Il New York Times ha definito il romanzo di Patricia Nell Warren “la più famosa storia d’amore gay” e chi sono io per dar torto al Times? Certo, ridurre questo romanzo alla definizione di storia d’amore farebbe pensare più ad un romanzo di Nicholas Sparks ed invece “La corsa di Billy” è molto più di questo. C’è l’amore, c’è il coraggio di essere omosessuali in un’epoca, gli anni ’70, in cui esserlo era considerato folle e che mai e poi mai un atleta, simbolo della virilità, poteva dichiarare di esserlo.

L’omosessualità è il grande scheletro nell’armadio dell’atletica moderna.

La voce narrante nonché vero protagonista della storia è Harlan Brown, allenatore tutto d’un pezzo che per presunta omosessualità viene cacciato dalla prestigiosa università in cui si era duramente guadagnato un posto per poi essere accolto in un piccolo college dalle vedute più liberali non lontano da New York. Harlan Brown si è scoperto omosessuale in un periodo in cui esserlo era una sfida quotidiana, con il mondo e con sé stessi, e questo ha fatto sì che Harlan costruisse attorno a sé un muro invalicabile, negandosi l’amore e qualsiasi tipo di rapporto oltre quello prettamente da insegnante-allievo con i suoi atleti.

La situazione cambia quando arrivano nel college tre dei più promettenti corridori americani, cacciati a loro volta dalla loro università per omosessualità e speranzosi di essere allenati da quell’uomo che considerano uno di loro.

È qui che la vita di Harlan imbocca la svolta decisiva: accettare o meno quei tre tipi all’apparenza innocui ma nei confronti di cui -almeno per uno in particolare, Billy Sive-,  si sente inquieto? Ma il signor Brown non si è mai tirato indietro di fronte alle sfide che la vita gli ha posto innumerevoli volte davanti. Harlan accetta, ed è da questo momento in poi che la storia comincia a prendere forma passo dopo passo. Mi sono affezionata ben presto all’allenatore ripercorrendone la vita attraverso i ricordi, scoperti un tassello alla volta. La scrittura della Warren è scorrevole, pone l’accento su eventi importanti con frasi semplici ma d’impatto ed è una caratteristica che ho sempre apprezzato in un romanzo, specie se si trova a parlare di argomenti spinosi.

La storia d’amore che nasce tra Harlan e Billy Sive, il più promettente dei tre atleti giunti al Prescott Collage, è senza fronzoli, come lo sono le storie più belle.

Il suo amore ardeva di un fuoco costante e puro, che scioglieva lentamente l’ultima tenace brina dalle mie ossa. Io lo proteggevo, gettandomi come una furia contro il mondo intero, eppure era lui il più forte, lui era calmo e sicuro quando io ero sul punto di crollare.

Il romanzo si dipana attraverso il segreto del loro rapporto e la carriera sempre più promettente di Billy. Si comincia a parlare delle Olimpiadi di Montréal, l’euforia contagia tutti ma la Federazione comincia a sospettare dell’omosessualità di Billy e della sua relazione con Harlan e gli ostacoli si moltiplicano.

È un crescendo di speranza ma anche frustrazione, in una tensione che cresce fino ad arrivare all’ultima, intensissima parte del romanzo. Non mi aspettavo nulla di meno, visto l’argomento trattato: una storia di accettazione, da parte degli altri ma sopratutto di sé stessi ed il finale lascia sì tristezza e amaro in bocca ma, proprio nelle ultime dense pagine, una preziosa speranza.

Billy Sive diventa un simbolo difficile da dimenticare: quello del coraggio. Non si tratta soltanto di seguire il proprio sogno, quello di gareggiare alle Olimpiadi, ma di correre a viso scoperto, senza costiparsi dentro un’immagine di sé fasulla: Billy corre mostrando a tutti l’importanza e la bellezza dell’amore in tutte le sue manifestazioni, corre per i suoi diritti e per quelli di tutti gli atleti che hanno visto le loro occasioni sfumare a causa d’inutili pregiudizi.

Billy Sive , in altre parole, un personaggio che difficilmente passa senza lasciare traccia così come lo stesso Harlan Brown, conduttore di luce di questo ragazzo che ha deciso di fare della sua vita un esempio ed una speranza, accettando tutti i rischi che questa scelta comporta.

La Warren ha prodotto un romanzo che, quando venne pubblicato per la prima volta nel 1974, destò scandalo -cosa che non sorprende, vista l’acuta descrizione del mondo gay americano degli anni ’70, tristemente attuale-, ma che divenne in poco tempo un libro di culto vendendo d’allora 10 milioni di copie in tutto il mondo ed ispirando la nascita nel medesimo anno dei Frontrunners, un gruppo di atleti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali di San Francisco che si riunivano per praticare sport.

“La corsa di Billy” è una storia che non lascia spazio all’immaginazione perché a volte è proprio la realtà a non permetterlo.

 

Sabrina Turturro: Sabrina Turturro | Bookish person. Photography and movie enthusiast. Art, travel and tv shows addicted. A dreamer. Instagram, Snapchat, Facebook: nebuladaphne nebuladaphne@gmail.com
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