30 Nov Cesare Pavese su Audible
“Aspettare è ancora un’occupazione. È non aspettare niente che è terribile.”
Ho conosciuto Cesare Pavese tardi, grazie ad un esame universitario, visto che al liceo ne avevo solo sentito parlare.
Ho cominciato con la produzione poetica per poi approdare a qualche romanzo ed innamorarmi definitivamente con “Dialoghi con Leucò”, di cui parlerò a breve.
Ma è con il suo diario, “Il mestiere di vivere” che l’ho capito davvero.
Non è un mistero: il genere diaristico serve proprio a quello, no? Così come con Sylvia Plath, autrice dei diari più belli e strazianti di sempre a mio parere, “Il mestiere di vivere” è un’opera talmente intima e compenetrata nell’epoca e nell’intimo dell’autore che non rimanerne affascianti è davvero difficile.
Non ho mai letto diari in un’unica volta: mi piace lasciarli “decantare” sul comodino, sfogliarli un po’ alla volta, a volte anche saltare da un punto all’altro.
(Ri)trovo sempre ciò che sto cercando: come un’anima affine, come una chiacchierata con qualcuno che ti conosce bene, i diari di Pavese su di me hanno questo effetto.
“Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola”
Quando ho visto il titolo disponibile su Audible, ero un po’ scettica.
Come può una lettura che per me è stata sempre molto intima – la mia copia è piena di sottolineature, fiori essiccati e pieghe per quanto è stata scarrozzata in giro – avere lo stesso effetto se letto da un altro?
Ancora una volta sono rimasta piacevolmente stupita.
La voce profonda di Tommaso Ragno è perfetta, calda, avvolgente: forse proprio grazie al mio modo di ascolto di questo genere, ho davvero apprezzato l’ascolto di questa versione in audiolibro, perché ho potuto riprenderlo in più momenti e occasioni e anche imprimere determinati passaggi ai luoghi dove mi trovavo al momento dell’ascolto, ormai diventata una piacevole abitudine in questi mesi con Audible.
Esperienza simile è stata con “Dialoghi con Leucò”, la mia seconda opera preferita dell’autore, nonché volume che lui stesso scelse di avere con sé al momento del suicidio.
I “Dialoghi con Leucò” sono una serie di ventisette brevi racconti in forma dialogica, appunto, scritti da Pavese nell’arco di quasi due anni e pubblicati nel 1947.
L’autore in questi racconti va a fondo nella mitologia greca, cerca le motivazioni nascoste del mito, delle scelte compiute dai personaggi, offrendo una chiave di lettura talvolta diversa e sicuramente non banale. Il mio preferito? Il racconto di Orfeo.
Il formato audiolibro in questo caso è davvero calzante: letti a più voci da Marcello Fois, Neri Marcorè e Iaia Forte, giusto per citarne alcuni, il coinvolgimento con l’opera elude anche quello straniamento iniziale che può provocare un’opera con impostazione teatrale, specie se non si è abituati.
Inoltre, nella versione Audible, l’ascolto è di sole quattro ore, assolutamente fruibile anche per chi è alle prime armi con questo mondo.
Il mondo di Cesare Pavese è complesso e si compone di diverse formule: io v’invito a conoscerlo partendo da queste due.
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