Storia di chi resta: Il colibrì di Sandro Veronesi

Storia di chi resta: Il colibrì di Sandro Veronesi

Autore:
Casa editrice: La nave di Teseo
Titolo: Il colibrì

Il colibrì

Storia di chi resta.

  

“Tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo”.

 

Quando si usa il verbo restare si contrappone istintivamente il suo contrario, andare via. Ma andare via e restare in realtà possono coesistere: si può restare fisicamente, si può restare fermi sulle proprie decisioni mentalmente, ma quando ci si trova a dover scegliere tra queste due alternative, una parte di noi in realtà, anche se resta, è già andata via.

Si può essere divisi in due per una vita intera, si può essere confinati in una vita che non si vuole? Quanti di questi esili sono volontari?

Marco Carrara, protagonista de Il colibrì di Sandro Veronesi che mi trovo a recensire in collaborazione con BPER Banca per TeenSpace Official e Premio Strega, conosce molto bene queste domande.

Per lui il cambiamento non è mai stato positivo. Indefesso, ha affrontato tutte le beffe e le brusche virate che la vita gli ha posto davanti restando immobile, sferzato dalla loro forza, ma piegandosi e assecondandone i movimenti, come un albero sbattuto dal vento non si spezza, ma oscilla.

Il colibrì

“Il colibrì” di Sandro Veronesi è un romanzo resiliente. Attraverso flashback, ripercorriamo l’intera vita del protagonista, ripercorrendone i punti salienti che l’hanno fatto diventare l’uomo del presente.

Accanto a lui, impalpabile nelle lettere, c’è Luisa, il suo unico e vero grande amore, che a differenza sua è invece portata per natura a cambiare, incapace di restare ferma. È nelle parole di Luisa che si definisce il colibrì, è nelle parole che Marco scriverà a lei che definirà se stesso.

Il fil rouge di tutta la narrazione sono loro due: quasi a ricordare che la cosa che Marco ha sempre voluto è lontana da lui chilometri.

Resistere tanto per resistere non serve a nulla, ma il protagonista lo fa, ci riesce, ammortizza gli urti e riparte sempre. Fino all’ultimo, definitivo, che lo sconvolgerà e cambierà per sempre.

 

Tirando le somme su questo romanzo, ho trovato la scrittura di Veronesi fluida, accattivante, nonostante talvolta cada nelle ripetizioni inutili e inutili prolissità che hanno reso alcuni punti della narrazione ridondanti, decelerandola.

Il punto che più mi ha fatto storcere il naso è stato il finale: dopo una narrazione così reale, così come reali mi sono sembrati tutti i personaggi, non mi aspettavo un finale così retorico e melodrammatico. Questo è l’unico, vero grande punto a sfavore che riesco a trovargli.

Per tutto il resto invece, posso solo consigliarne la lettura.

 

Sabrina Turturro
sabrina.turturro@gmail.com

Sabrina Turturro | Bookish person. Photography and movie enthusiast. Art, travel and tv shows addicted. A dreamer. Instagram, Snapchat, Facebook: nebuladaphne nebuladaphne@gmail.com

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